E’ allarme rosso nel distretto di Kavumu, a nord di Bukavu, dove si trovano la maggior parte delle nostre iniziative alimentate dal ponte solidale tra Imola e Bukavu
Da dicembre 2024 si è assistito nel Congo orientale nella regione dei Grandi Laghi, ad una ripresa delle ostilità da parte dei ribelli del movimento M23 che da due anni insediano sempre più da vicino la città di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu. A causa dell’instabilità della zona, perfino l’ONU ha recentemente deciso di ritirare le sue truppe. Il Rwanda col suo presidente Paul Kagame invece prosegue indisturbato a sostenere i ribelli in segreto, mentre continua a fare accordi alla luce del sole con le grandi potenze internazionali, inclusa la Comunità Europea, per la fornitura dei minerali preziosi, il coltan in primis, che si procura illegalmente oltrefrontiera dalle miniere congolesi dell’altra sponda del Lago Kivu.
Le elezioni americane di dicembre, con la prospettiva del cambio alla Casa Bianca il 20 gennaio e conseguente modifica degli equilibri politici internazionali, hanno impresso un’accelerazione ai piani delle forze ribelli appoggiate dal Ruanda, che hanno intensificato i loro attacchi su Goma, conquistandola in modo cruento il 27 gennaio. La città è rimasta isolata senza luce, cibo e medicinali, e la sua popolazione sottoposta a saccheggi, esecuzioni sommarie e stupri di massa. Violenze perpetrate non solo dai ribelli ma anche dall’esercito congolese, formato anche da mercenari non congolesi, che saccheggia e deruba ovunque passi, persino mentre è in ritirata. Una situazione caotica, in cui la popolazione civile vive nel terrore, e nell’incertezza della scelta giusta, se scappare a piedi attraverso le campagne o nascondersi…si, ma dove?
E ora è nelle intenzioni dei ribelli di marciare su Bukavu, città capoluogo del Sud Kivu e gemella di Goma in quanto ad importanza strategica per lo sfruttamento delle preziose miniere. E la strada per Bukavu passa proprio per Kavumu, con la Scuola di Pietro e la Cooperativa agricola, le associazioni delle Donne e i centri per la Malnutrizione, che da anni sosteniamo con i contributi solidali di tutti noi.
Vogliamo condividere con tutti il diario di questi giorni: è importante che ci sia interesse, informazione e sensibilizzazione, per sperare che a differenza del passato, qualcosa possa accadere per evitare che la situazione peggiori. Grazie per la vostra partecipazione🙏, noi comunque continueremo ad esserci.