Quello tra Imola e la città di Bukavu, nel confine est della Repubblica Democratica del Congo, è un rapporto che dura dal 1996, quando l’ingegnere congolese Justin Ntaboba conobbe la realtà di San Giacomo e, al rientro in Congo, promosse la relazione fra la comunità di Imola e quella dei giovani di Bukavu, da lui seguiti all’interno della parrocchia. Così in Congo, in modo del tutto autonomo, si formò il gruppo Les amis de Don Beppe, formato principalmente da giovani universitari, lavoratori e studenti superiori che condividono lo stesso cammino di fede dei giovani dell’oratorio di San Giacomo. Le attività nate grazie all’appoggio di Imola, nel corso del tempo, sono andate ad intensificarsi e ad aumentare e comprendono: la costruzione di tre acquedotti e di una maternità, l’assistenza alle donne violentate e ai bambini malnutriti, un banca di microcredito, una cooperativa agricola, adozioni scolastiche a distanza e l’avviamento di una nuova scuola elementare.

Sempre dal 1999 sono iniziati una serie di stages di formazione tecnica a Imola rivolti a giovani congolesi: sono ormai a decine coloro che hanno beneficiato di esperienze professionali in vari settori, dall’agricoltura, agli impianti energetici, alla sanità, al settore bancario. I rapporti fortificati durante la permanenza in Italia e le competenze acquisite, hanno permesso che rientrati in Congo questi ragazzi divenissero promotori di cambiamento, crescendo in responsabilità e capacità di gestione di cui tutta la comunità di Bukavu ha nel tempo beneficiato.

Grazie all’importante ruolo prima di Justin Ntaboba, poi di Pierre Lokeka, a Bukavu sono fiorite numerose attività che sopravvivono grazie agli aiuti di Imola. Fondamentale è l’appoggio che viene dato dai membri del Gruppo Missioni dell’Oratorio di San Giacomo e in particolar modo è stata rilevante la figura di Giorgio Sarani. Tutto questo continua ad esistere grazie a tutti i cittadini del circondario imolese, il corpo docente e i ragazzi del Polo Liceale, che ogni anno prendono parte ad attività il cui ricavato permette alle iniziative che si svolgono a Bukavu di sopravvivere.